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05
lug/16
L’appello degli artisti contro il “Value Gap”, per una distribuzione corretta dei proventi derivanti dalle piattaforme digitali

Gli artisti di tutti il mondo si sono mobilitati per sensibilizzare le istituzioni sull’attuale discriminazione remunerativa (Value Gap) che vede piattaforme come Youtube pagare cifre irrisorie ai titolari dei diritti dei contenuti, rispetto a quanto viene pagato dai servizi di streaming e download.

Il documento è stato firmato da migliaia di artisti, tra cui i grandi artisti Internazionali (Paul McCartney, Lady Gaga, Coldplay, Cristina Aguilera, Elton John, Placido Domingo, David Guetta, Maroon 5, Sting, Robert Plant…… e tantissimi artisti Italiani (Zucchero, Enrico Ruggeri, Elisa, Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori, ecc).

Ecco la versione Italiana della lettera indirizzata al Presidente Junker:


“Caro Presidente Junker,

Come autori e artisti siamo difensori appassionati del valore della musica. La musica è una parte fondamentale della cultura europea: arricchisce la vita delle persone e contribuisce in maniera significativa alla nostra economia. Siamo di fronte a un momento decisivo per la musica. Il consumo sta esplodendo, i fan ascoltano musica come mai prima d’ora e i consumatori hanno oggi l’opportunità di accedere alla musica che amano sempre e ovunque. Tuttavia il futuro è messo in pericolo da un significativo “value gap” (discriminazione remunerativa) provocata da servizi basati sul caricamento del contenuto da parte degli utenti, tipo YouTube di Google, che di fatto sottraggono valore alla comunità musicale, agli autori e agli artisti. Oggi questa situazione è una seria minaccia alla stessa sopravvivenza dei creativi, alla diversità ed alla vitalità del loro lavoro. Questo “gap” di valore mina i diritti e i ricavi di coloro che creano, investono e vivono di musica oltre a provocare una rilevante distorsione di mercato. Questo perché, mentre da un lato il consumo di musica cresce in maniera esponenziale, i servizi di caricamento di contenuti approfittano delle esenzioni di responsabilità (safe harbour) previste dalle norme europee. Queste esenzioni furono create oltre venti anni fa come garanzie per favorire lo sviluppo delle start up digitali, ma oggi sono applicate impropriamente a corporation che distribuiscono e monetizzano il nostro lavoro. In questo momento siamo di fronte a un’opportunità unica per risolvere il problema del value gap. La proposta di revisione della legislazione sul copyright della Commissione europea può modificare questa profonda distorsione del mercato chiarendo quale sia l’appropriato utilizzo delle norme sul safe harbour. Vi invitiamo pertanto a intervenire con urgenza per creare un ecosistema più corretto per artisti e titolari dei diritti e così facendo, assicurare lo sviluppo futuro della musica per le prossime generazioni”.

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