USA: Le royalties dedicate agli autori per i servizi di streaming on line crescono del 44%.
Il Copyright Royalty Board (CRB) lo scorso 27 gennaio ha annunciato che le royalties destinate agli autori musicali per i servizi di streaming on demand negli Stati Uniti saranno innalzate nel corso dei prossimi 5 anni del 44%.
Questa decisione è il risultato di una causa intentata dalle associazioni degli editori musicali USA (NMPA e NSAI) contro Google, Amazon, Apple, Spotify e Pandora.
La decisione comporta una sostanziale crescita delle percentuali spettanti agli autori (dal 10.5% al 15.1% nel corso dei prossimi 5 anni). Si tratta della più alta maggiorazione mai applicata nella storia del Copyright Royalty Board.
Inoltre è stato eliminato il tetto massimo di quanto gli utilizzatori devono pagare ai titolari dei contenuti (TTC – Total Content Cost) dando agli editori la possibilità di ottenere una percentuale realistica rispetto a quanto le etichette discografiche riescono a negoziare nel libero mercato e assicurando così una maggiore remunerazione per gli autori.
Il Presidente dell’associazione degli editori musicali USA NMPA David Israelite ha dichiarato: “Questa decisione è il risultato di due anni di lavoro per dimostrare quanto gli autori subiscano un comportamento sleale e quanto sia cruciale il loro contribuito ai servizi di streaming. Ringraziamo gli autori che hanno condiviso le loro storie e hanno contribuito a illustrare quanto fosse urgente la necessità di un adeguamento delle tariffe”.