La Federazione Editori Musicali a difesa della proposta di Direttiva UE sul copyright
In questi giorni stiamo assistendo ad una serie di attacchi trasversali contro gli autori, gli editori, i produttori e tutti coloro che operano nell’industria dei contenuti creativi.
Mentre la Commissione Europea sta cercando di arrivare a una nuova direttiva che dia regole certe per la tutela del copyright nel mercato unico digitale, si è scatenata una fortissima campagna demagogica e strumentale che, come al solito travisando la realtà, tende a spacciare per censura l’obbligo, per le grandi e miliardarie piattaforme che distribuiscono i contenuti on line, di garantire una equa distribuzione delle ricchezze che questi contenuti producono.
Le dichiarazioni odierne del Vice Presidente del Consiglio Di Maio che definisce “bavaglio” quello che è in realtà è il sacrosanto diritto dei titolari dei contenuti di essere pagati, sono gravi, ancor più considerando che l’On. Di Maio è anche Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Chiediamo all’Onorevole Di Maio di poterlo incontrare per spiegargli nel dettaglio il valore e l’importanza dell’industria creativa del nostro Paese, che con 1 milione di occupati e 48 miliardi di fatturato rappresenta uno dei più importanti comparti produttivi. Ricordiamo a Di Maio che la pirateria in Italia è stimata attualmente in 8 miliardi di ricavi persi (dati Ernst & Young) , con un potenziale quindi inespresso di crescita economica e di possibile aumento dei posti di lavoro.
Mentre le grandi piattaforme globali si arricchiscono sempre più con i nostri contenuti assistiamo ad un impoverimento continuo dell’industria creativa, degli autori e degli artisti Italiani.
Difendere la produzione culturale e assicurare un futuro alle prossime generazioni di artisti e di autori non può essere un’opzione, ma un obbligo di qualsiasi paese civile.